Captain America 3: Civil War, recensione

Titolo: Captain America 3: Civil War
Genere: Azione, Cinecomic
Regia: Anthony Russo, Joe Russo
Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Sebastian Stan, Daniel Bruhl
Durata: 146 min
Produzione: USA 2016
Uscita: Mercoledì 4 maggio 2016

Dopo la battaglia di Ultron è tornata la pace sulla terra, ma la posizione dei vendicatori è messa in bilico dagli stati nazionali, che chiedono loro di rinunciare all’indipendenza  e agire sotto il loro comando. Questa proposta divide i vendicatori in due parti: quella a cui fa capo a Iron Man, favorevole, e quella a cui fa capo Captain America, convinto che ciò vada contro i principi dei vendicatori.
Nel frattempo, si manifesta una nuova minaccia terroristica, il cui responsabile sembra essere Bucky, il soldato d’inverno amico di Captain America, che farà di tutto per proteggerlo da chi cercherà di fargliela pagare per i suoi crimini, ovvero Iron Man e la sua fazione.
Dietro tutto questo c’è però un “piccolo” e astuto genio in cerca di vendetta, che muovendosi in silenzio riesce a dare il via allo scontro tra gli eroi Marvel. Egli si rivelerà in realtà il vero antagonista del film (interpretato ottimamente da Daniel Bruhl), una minaccia umana guidata da un forte di odio verso chi ritiene responsabile delle sue mancanze, agendo con strategia e intelligenza.

Seppur il film giri intorno a Captain America, la numerosissima presenza di eroi ci lascia pensare più ad un nuovo capitolo degli Avengers che ad un CA3.
Il nuovo capitolo Marvel si sviluppa fondamentalmente sull’azione, quasi ininterrotta e scenograficamente perfetta, ma spesso diventa esasperata tanto da sembrare banale e ripetitiva. E’ proprio questa forse la pecca del film che, non avendo un’entusiasmante storia da raccontare si basa sulla spettacolarità che però non è sufficiente per creare quel tocco in più che faccia emozionare lo spettatore, dando al film quel senso di “già visto”. E’ forse più l’ironia dei personaggi durante gli scontri che gli scontri stessi a intrattenere lo spettatore.
Tuttavia la sceneggiatura seppur non complicata è ben delineata e non perde mai la connessione tra i molti eroi presenti.
L’aspetto interessante di CA3 è la rappresentazione scenica di un conflitto che prende piede nella vita di tutti i giorni: la legge contro il giusto.
Da una parte, come già detto, Iron Man sta a rappresentare la legge, e pur di farla rispettare non guarda in faccia a nessuno nonostante la coscienza che quello per cui sta combattendo potrebbe non essere la parte avente ragione, spinto dalla volontà di riparare i danni che gli Avengers hanno commesso.
Dall’altra invece c’è Captain America, che va contro ogni etica e legge pur di difendere l’amico che secondo lui non è responsabile dei suoi crimini, mettendo l’amicizia davanti a tutto in modo imprescindibile.
Al fatidico scontro prendono parte tantissimi, forse troppi supereroi, tra cui le new entry di Spider-man e Black Panther.
Il nuovo uomo ragno ha pienamente convinto, risultando come il fattore più positivo del film con una personalità ben delineata e interpretata da Tom Holland, la personalità di un ragazzino innocente e poco conscio delle sue possibilità che viene visto come tale anche dai più esperti Avengers.
Black Panther, al contrario, è entrato in scena in modo un po’ superfluo, assumendo un ruolo abbastanza sterile nello svolgimento del film. Apprezzabile solo nel finale quando ci fa capire che la vendetta è un sentimento per persone deboli, che non ci restituirà mai ciò che abbiamo perso, mostrando l’essere umano come una creatura in cui la ragione fa la differenza rispetto agli altri esseri viventi.
Marvel ci ha regalato una storia che forse non valeva la pena di essere raccontata, risultando un po’ irrisolta e visivamente come niente di nuovo rispetto ai predecessori, dando però un ruolo di primo piano al legame dell’amicizia e alla debolezza  di un gruppo diviso che faceva dell’unità il suo punto forte.

VOTO FINALE: 5,5/10

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