Tor Vergata inventa un “orgasmometro” per misurare il piacere femminile

Curioso e particolare il nuovo strumento sperimentato dall’Università di Roma “Tor Vergata”: un vero e proprio test in grado di misurare il piacere sessuale delle donne. A mettere a punto la ricerca è stato Emmanuele Jannini, docente di endocrinologia e sessuologia medica, nonché ex Presidente della Società italiana di Andrologia e Medicina Sessuale.

Si tratta di un semplice test che è possibile svolgere in anonimo sul web. Alla ricerca hanno partecipato ben 526 donne in un campione che va dai 19 ai 35 anni. I risultati mostrano evidenze diverse rispetto a quello che è il sentire comune: l’avanzare dell’età influisce positivamente sulla possibilità di raggiungere un orgasmo e, sorprendentemente, il raggiungimento di esso, non è correlato con il coinvolgimento sentimentale. Le donne che provano orgasmi più forti sono quelle che più praticano l’autoerotismo; in tal senso Jannini afferma: “sappiamo che il perdere il controllo, il mollare le redini, sono requisiti essenziali per il piacere femminile. Allo stesso tempo però è importante conoscersi, direi quasi allenarsi in senso fisico e mentale all’orgasmo. E questo può passare attraverso la masturbazione.”

Come sappiamo, l’uomo raggiunge l’orgasmo facilmente e l’intensità di questo è uguale per tutti, mentre per la donna la questione è molto differente; secondo delle ricerche della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) il 30,1% delle donne non riesce a raggiungere un orgasmo, circa il 45% non riesce a provare piacere nemmeno dalla masturbazione e soltanto il 14% delle donne in età adulta riesce, durante la propria vita, a raggiungere costantemente l’orgasmo. Ma le ragioni di queste particolare difficoltà quali sono? Nel linguaggio comune si tende a spiegare il fatto con problematiche sociali femminili e di conoscenza del proprio corpo, ma la scienza sta facendo passi avanti in tal senso cercando di dare spiegazioni più scientifiche. Una di queste spiega come l’impennata ormonale causata dall’orgasmo fosse funzionale a permettere alla donna di rimanere incinta. La scoperta è stata fatta, da ricercatori statunitensi, grazie all’analisi del comportamento di alcuni mammiferi, la quale ha mostrato un collegamento tra l’orgasmo della femmina e il rilascio degli ovuli. Tale collegamento biologico è rimasto inalterato nel tempo in tanti mammiferi, mentre è scomparso negli esseri umani, per i quali l’orgasmo non è più un piacere prettamente legato alla gravidanza.

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