“Raffaello 1520-1483”: la mostra alle Scuderie del Quirinale

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La mostra “Raffaello 1520-1483” riapre i battenti dopo il lockdown: inizialmente prevista dal 5 marzo al 2 giugno 2020, la più grande rassegna sul pittore urbinate è stata prorogata fino al 30 agosto

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Uno degli arazzi prodotti a Bruxelles dalla manifattura di Pieter van Aelst a partire dai cartoni di Raffaello (1517): il “Sacrificio di Listra”, Pinacoteca Vaticana. A destra, sempre dal Sanzio, la “Visione di Ezechiele”, arazzo posto a copertura del baldacchino del “Letto dei Paramenti” di Leone X

Nata per celebrare il cinquecentenario della scomparsa di Raffaello Sanzio, la mostra vede la collaborazione delle Scuderie del Quirinale e delle Gallerie degli Uffizi, a cui si aggiunge il contributo significativo della Galleria Borghese, del Parco Archeologico del Colosseo e dei Musei Vaticani. La curatela spetta a Marzia Faietti e Matteo Lanfranconi, con Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro.

Costretta a chiudere pochi giorni dopo l’inaugurazione dall’emergenza Covid-19, è riaperta al pubblico dal 2 giugno: si compone di circa 200 opere (di cui 120 proprie del Maestro), articolate in un percorso a ritroso, dalla morte alla nascita di Raffaello. Tra le tante si possono, così, ammirare: il “Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi” (1518), seguito dalla “Madonna del Divino Amore” (1516) e dall’autoritratto dell’artista (1506).

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“Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi” (1518), Galleria degli Uffizi

Inoltre, nutritissima è la selezione di disegni proposta, con numerosi esemplari provenienti dalla Royal Collection e dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Di certo, mirabile è la serie di studi per la “Pala Baglioni” (la “Deposizione” alla Galleria Borghese) assieme a perle quali alcune incisioni di Marcantonio Raimondi, i cartoni preparatori dell’allievo Giulio Romano e persino gli studi d’architettura dalla mano di Raffaello stesso, come quelli relativi al “Pantheon”.

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Uno degli studi per la “Deposizione” (1507), Gabinetto Disegni e Stampe, Galleria degli Uffizi

Alcune avvertenze

È possibile visitare la mostra dalle ore 8.00 alle ore 23.00 durante la settimana, mentre il venerdì e il sabato l’orario si estende sino all’una. Infatti, è necessario sottolineare che l’accesso è consentito esclusivamente previo acquisto online dei biglietti (www.scuderiequirinale.vivaticket.it), a gruppi dai 6 agli 8 visitatori, scadenzato ogni 5 minuti. Il tour ha, dunque, una durata di circa 80 minuti ed è strutturato per permettere a ciascun gruppo di defluire da una sala verso la successiva, consentendo il subentro di un altro senza creare assembramento. Sempre in conformità con la profilassi anti-Covid, è obbligatorio l’utilizzo della mascherina. Le informazioni nel dettaglio sulle nuove modalità di visita sono consultabili sul sito delle Scuderie.

La consigliamo?

Decisamente sì: la mostra è suggestiva e curata nei minimi dettagli, un “ombelico” del mondo di Raffaello per la ricchezza dei tesori che ospita. Perciò, più che giusto risulta il prezzo del biglietto, sebbene vi sia una vistosa nota dolente da evidenziare: la stringatezza dei tempi imposti alla visita (5 minuti per stanza) non consente la piena immersione nella meraviglia generale. Ne risulta, pertanto, una sorta di effetto “battesimo”: si deve, purtroppo, ingurgitare tutto e subito, cercando di selezionare quanto più materiale possibile. Nonostante questo, l’atmosfera che vi si respira è a dir poco mistica (forte persino delle avversità che ne hanno osteggiato l’apertura): ci pone sul cammino di uno dei numi tutelari dell’arte e dei suoi luoghi, scortati dalle parole del Vasari, in un’ottica rovesciata, che quasi demistifica la spessa e talvolta superficiale patina del mito, per risalire all’origine e pervenire al genio “in potenza”, quello figlio di Perugino, Signorelli, Leonardo, divenuto un vero e proprio “unicum”.

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Autoritratto dell’artista (1506), Galleria degli Uffizi

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