Piazza Navona ancora nelle mani dei Tredicine

Roma non riesce proprio a cambiare, neppure le cose apparentemente più semplici. La famosa Festa della Befana di Piazza Navona è ancora una volta nelle mani dei Tredicine. Tante parole erano state pronunciate e si credeva davvero che questa volta l’evento sarebbe cambiato. Così non sarà perchè i soliti ambulanti e le famiglie ad essa legate hanno conquistato ben 28 posteggi su 55 totali assegnati.

Il bando per l’assegnazione delle postazioni, presentato dalla giunta comunale del I Municipio capitanato da Sabrina Alfonsi, sembrava finalmente rispettare quei canoni di meritocrazia di cui tutta la gestione romana ha bisogno; i criteri di valutazione sarebbero stati principalmente la qualità dei prodotti e l’artigianalità. Troppo difficile e astratto però valutare la qualità del prodotto e dell’artigiano, più facile fare affidamento su chi Piazza Navona e la festa la conosce bene. Per questo i due sacrosanti criteri sopracitati sono stati tranquillamente sostituiti in sede di commissione da altri due: l’anzianità di licenza e la presenza sulla piazza. I Tredicine totalizzano così un totale di 20 punti senza guadagnarne nemmeno uno sulla qualità dei prodotti. Una beffa in piena regola o meglio, una truffa. Quando ci si aspetta che la città possa cambiare, a vincere sono sempre i soliti noti e così il 6 Gennaio in Piazza Navona vedremo sempre lo stesso scenario con i soliti ambuIanti dai prodotti di scarsa qualità e probabilmente neanche controllati. A rimetterci invece sono come al solito i bravi artigiani che svolgono il proprio lavoro con passione e dedizione e che difficilmente riescono a guadagnarsi un piccolo spazio in queste occasioni.

Il Presidente del Municipio Alfonsi ha promesso chiarezza sulla vicenda dicendo di non confondere la politica con la burocrazia. L’amministrazione, secondo Alfonsi, avrebbe fatto un ottimo lavoro nel realizzare il bando ma i criteri di valutazione sarebbero stati ignorati dalla commissione. L’impressione però è che la politica come al solito ci sia dentro fino al collo e che i partiti che tanto si contrastano, poi in realtà, si accordano sottobanco. I cittadini romani sono a dir poco infuriati per l’ennesima truffa in piena regola nei loro confronti e la Confcons ha promesso ricorso al Tar. Nel frattempo però i soliti noti se la ridono in una città che di legalità e trasparenza proprio non ne vuole sapere.

Ultimi articoli

Lascia un commento

Ti piacerebbe scrivere per il nostro blog?

Contattaci per entrare a far parte della redazione di UIF