Crollo Valeant: lo “spettro” della Enron torna ad aggirarsi

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La Enron fu una delle più grandi multinazionali operanti nel settore energetico americano, fallita nel 2001. Alti tassi di profitto; una diversificazione del portafoglio d’investimenti sempre più variegata ed estesa; azioni solide e ben quotate. Poi, “improvvisamente”, il fallimento. Cosa successe?
Accadde che, sostanzialmente, la dirigenza aziendale riuscì a coprire pesantissime perdite attraverso vari metodi, tra i quali la costruzione ad hoc di società off-shore e falsificazioni di bilancio. Senza scordare i probabilissimi legami con le alte sfere della politica volti a deregolarizzare il mercato dei futures, dove Enron andò ad operare ricavandone alti profitti.

Oggi, lo spettro di quel crollo improvviso e repentino torna a manifestarsi -almeno parzialmente- nella caduta improvvisa del valore azionario di un’altra grande multinazionale americana, la Valeant Pharmaceuticals.
E’ infatti lunedì 19 Ottobre 2015 quando il prezzo di un’azione Valeant è quotata a circa 170 dollari.
Mercoledì 21 Ottobre alle 13.30, invece, al NYSE si registra un assurdo quanto inquietante numero nel listino delle quotazioni: 90 dollari. Parliamo di perdite di valore intorno al 50%.
Comunque il prezzo dei titoli nei giorni successivi è tornato ad altalenare tra i 120 e i 95 dollari per poi piazzarsi, ultimo prezzo risalente a Venerdì 23, a circa 115 dollari per azione.
Ma cosa farebbe pensare il prospettarsi di un fenomeno ricalcante la storia di Enron?

La Citron Research, organizzazione pubblicante report su presunte operazioni truccate di public companies quotate in borsa, avrebbe delineato uno scenario non propriamente positivo per la Valeant.
Citron infatti presume che la VP abbia, tramite un canale di distribuzione, falsato l’aumento delle vendite dei propri farmaci tramite una simulazione di esse.
Philidor, distributore della multinazionale in questione, potrebbe aver tenuto in magazzino i prodotti forniti dalla casa ma di fatto registrando l’operazione come una vendita autentica.
Questo potrebbe quindi essere uno di quei campanelli d’allarme, così come  fu la crisi energetica per la Enron, che andrebbe a segnalare la punta di un iceberg in realtà molto più grande ed ancora semi-sommerso.

Nel frattempo, gli speculatori gioiscono.
William Ackman, proprietario e gestore dell’hedge fund Pershing Square Capital, ha approfittato dello scivolone del valore di Valeant per acquistare 2 milioni di azioni della compagnia.

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