MPS in bilico: rischio bail-in

Le sta provando tutte il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan pur di scongiurare il fatidico bail-in al Monte dei Paschi di Siena. “La situazione è sotto controllo” dichiara Padoan, ma il salvataggio dello storico intermediario appare in realtà oggi più problematico del solito.

Il tanto contestato piano di salvataggio MPS esposto alla fine di Luglio che prevede la cessione di sofferenze lorde per 28 miliardi di euro e un aumento di capitale da 5 miliardi a fronte di una capitalizzazione di Borsa inferiore a 700 milioni, pare oggi difficilmente attuabile anche secondo quanto detto dai sondaggi. Il problema principale rimane la totale sfiducia degli ipotetici portatori di capitale; MPS, nonostante anni di aiuti e interventi appare oggi ancora meno stabile di prima. Persino lo stesso Ministero del Tesoro, primo azionista dell’istituto senese, è insicuro sul sottoscrivere la sua parte. Padoan ha dichiarato di essere in contatto con numerosi investitori, tra cui i fondi sovrani di Qatar e Kuwait per reperire la parte mancante di capitale. Tuttavia i tempi corrono e anche la BCE inizia ad avere sfiducia nell’attuazione del piano di salvataggio da essa stessa sottoscritto qualche tempo fa.

Le pressioni da Bruxelles per il bail-in si fanno più forti giorno dopo giorno. Una soluzione di compromesso accettabile, trascorso ancora qualche tempo per la ricerca del capitale necessario, potrebbe essere quella di ricorrere a soluzioni alternative come la conversione “volontaria” in azioni dei bond subordinati in capo agli investitori istituzionali. Nel frattempo a contribuire all’instabilità dell’istituto sono le dimissioni praticamente obbligate dellAD Fabrizio Viola in quanto sul suo operato gravavano numerosi dubbi da parte di possibili investitori. I tempi si fanno ormai più stretti e le possibilità che venga attuato un nuovo bail-in, o quanto meno un bail-in parziale ad una banca italiana (in questo caso di grandissime dimensioni), sono sempre più concrete. Le conseguenze questa volta potrebbero essere ben più gravi del caso banche popolari. Non resta altro che riporre la fiducia nell’operato del nostro Ministero dell’Economia.

Il livello di crediti deteriorati MPS al 31 Marzo 2016. FONTE IL SOLE 24 ORE

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