Ue e Intelligenza Artificiale: le linee guida per colmare il gap con gli Stati Uniti

Lo scorso 19 Febbraio la Commissione Europea ha presentato le direttive per il trattamento dei dati digitali e per regolare al meglio l’intelligenza artificiale. 

La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra il controllo dei rischi etici e il riuscire a cogliere nuove opportunità economiche, adottando tutte le prescrizioni della visione per l’eccellenza in IA illustrata a Giugno 2018 da CLAIRE

La Commissione Ue mira alla creazione di un vero mercato unico europeo dei dati non personali per imprese e amministrazioni, dotato di norme eque e chiare sull’accesso e l’uso dei dati. Il Vecchio Continente, pur essendo in ritardo rispetto agli Stati Uniti, dispone di un considerevole bagaglio di dati industriali, che possono essere utilizzati in diversi settori: dalla gestione del traffico al risparmio energetico e alla lotta contro le epidemie

Nel suo White Paper sull’AI, la Commissione Europea afferma “I sistemi di Intelligenza Artificiale ad alto rischio, come il riconoscimento facciale, dovranno essere trasparenti, tracciabili e garantire il controllo umano in settori come la salute, la sicurezza e i trasporti”. È necessaria la stesura di regole chiare per le applicazioni ad alto rischio che dovranno essere conformi alle norme europee. Invece, per i sistemi a basso rischio, la Commissione prevede un sistema volontario di etichettatura, conformandosi al quadro normativo adottato. Per rafforzare la tecnologia AI, l’obiettivo è attrarre, nei prossimi 10 anni, investimenti pari a 20 miliardi di euro all’anno. 

Il tema del riconoscimento facciale è particolarmente delicato. Lo strumento è utile per i controlli di sicurezza e di dogana in un aeroporto o per sbloccare un telefono portatile, ma può anche mettere in pericolo il diritto della privacy. Lo scorso Gennaio il New York Times rivela la scoperta Clearview, un’applicazione che consente di risalire da una sola immagine di una persona a tutte le foto pubbliche dell’interessato/a. Sebbene l’app sia stata impiegata per risolvere casi di criminalità, il quotidiano statunitense segnala come in un futuro prossimo il rischio sarà quello di camminare per strada senza essere riconosciuti. In Europa il suo uso sarà “generalmente proibito” e ammesso “solo in casi eccezionali”. 

Ursula von der Leyen scrive su Twitter “L’Unione Europea deve essere capace di fare le sue sceltebasate sui propri valoririspettando le proprie regole. Questo è quello che chiamo un’Europa tecnologicamente sovrana”. 

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