Ritorno in presenza, ci siamo quasi

Dopo più di un anno di didattica a distanza l’università torna finalmente in presenza. Il diffuso entusiasmo per il ritorno alla vita, testimoniato dalla grande partecipazione alle attività didattiche, è però ridimensionato dall’insorgere di diverse problematiche. In molti atenei italiani le soluzioni adottate per lo svolgimento in sicurezza delle lezioni non bastano a garantire una totale partecipazione. La capienza dei diversi edifici universitari non permette l’affluenza di tutti gli studenti costringendo molti di loro a seguire da remoto. 

Gli esempi di didattica totalmente in presenza sono ancora limitati e gli atenei che hanno deciso per questa linea dispongono di strutture che vantano sistemi di sicurezza già predisposti nel periodo pre-pandemia. Tali realtà universitarie hanno potuto contare su interventi meno dispendiosi e più rapidi per quanto riguarda l’adattamento delle strutture alle normative vigenti.

La nostra università, come sarà chiaro a tutti, non rientra nelle suddette. I lavori da effettuare per il ritorno in presenza al 100% sono molteplici e richiederanno del tempo. Le informazioni provenienti dai diversi uffici che lavorano per rilanciare il nostro Ateneo sembrano positive e una prova è il raddoppio dei posti nella biblioteca di Economia, sorte che toccherà a breve anche alla biblioteca di Lettere. L’intervento in questione fa ben sperare riguardo la situazione generale delle aule e degli spazi condivisi nei diversi dipartimenti; tramite il posizionamento di misuratori di saturazione degli ambienti e tramite il rinnovo dei condotti di areazione si potrà presto osservare un graduale ritorno alla normalità. 

La domanda che sorge spontanea è per quale motivo tali procedure non siano state attuate in precedenza e soprattutto per tempo. Al momento porsi domande risulta inutile, meglio pensare al futuro e lavorare tutti insieme affinché i nostri desideri di normalità possano essere esauditi. Certo è che sarebbero gradite risposte da parte degli organi di competenza riguardo tale situazione.

Lo stress di questi primi giorni di riapertura è alto: spazi che non ci sono, posti terminati nelle aule, una didattica a distanza non sempre qualitativa, lezioni perse.

Sarà necessario tenere duro ancora per poco e confidare in chi sta lavorando per noi e con noi.

Ultimi articoli

Lascia un commento

Ti piacerebbe scrivere per il nostro blog?

Contattaci per entrare a far parte della redazione di UIF