Il caos è già alla fase 3

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Nelle ultime settimane, la rabbia degli italiani ha iniziato a farsi sentire. Dall’inizio della fase 2, numerosi imprenditori, ristoratori, parrucchieri, si sono riversati nelle strade contro le misure anti – COVID del Governo. Il più noto, tra i protestatori, è Paolo Polli che, dopo un flashmob interrotto dalle forze dell’ordine, è rimasto in sciopero della fame sotto l’Arco della Pace a Milano. E non è tutto. Negli ultimi giorni, è stato pubblicato un dato piuttosto agghiacciante: dei 40 suicidi dall’inizio dell’anno, almeno 25 si sono verificati durante l’emergenza per motivi economici.

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Paolo Polli sotto l’Arco della Pace

Alla protesta, poi, si sono aggiunti venditori ambulanti, operatori turistici e balneari, degli asili nido, delle scuole per l’infanzia.

Il Centro – destra, insieme al movimento del Generale Pappalardo (Gilet Arancioni) aveva annunciato una manifestazione a riguardo il prossimo 2 giugno ma, per motivi di sicurezza e complicazioni organizzative, sarà rimandata a luglio.

Poche le riaperture

Il 18 maggio non tutti i bar e i ristoranti sono stati riaperti, e tra questi, secondo alcune stime di Confcommercio, circa 90 mila non riapriranno mai. Molti, infatti, hanno deciso di rimanere chiusi per gli alti costi e la riduzione di clienti che porterebbe a minori ricavi. Gli unici ad avere una boccata d’aria sono stati i parrucchieri.

Socializzare è diventato “eversivo”

La movida è nel mirino della maggioranza. Sono circolate molte immagini di ragazzi che si ritrovano per strada in assembramenti, senza mascherina. I sindaci e i presidenti di regione “sceriffi”, come lo stesso Conte, sembrano impazienti di tornare a chiudere tutto. Effettivamente, però, ciò è eversivo solo per loro. Infatti, non c’è nessuna legge che vieta di andare al bar, tantomeno che obblighi a tenere la mascherina all’aperto, tutto ciò quindi sembra infondato. Ma sopratutto, non abbiamo una palla di vetro per capire quanti effettivamente siano già fuori. Pazienza: a Brescia è già stato imposto il coprifuoco anti-movida e anche il Sindaco di Milano, Sala, ha vietato, a partire da oggi, la vendita di bevande d’asporto dopo le ore 19. Il punto più alto (per ora), è stato toccato ieri, a Pavia, quando due fidanzati sono stati multati per essersi abbracciati in strada.

Il Governo una soluzione l’ha trovata: assumere 60 mila guardie civiche, cioè volontari (non formati), reclutati dalla Protezione Civile, con il compito di controllare il corretto svolgimento della movida. Bagarre nella maggioranza. Per Movimento 5 Stelle e Italia Viva questa è una follia, per il Partito Democratico è una buona idea nonostante qualche scetticismo. Per il Centro – Destra è una deriva autoritaria ispirata alle Guardie Rosse. Misure inaccettabili in una democrazia, secondo l’ex Ministro dello sviluppo economico, Calenda: « Come si fa a mandare persone a girare per l’Italia sulla base di norme in cui non si capisce nulla? ». Dissapori anche nel Governo, il Viminale ha accusato il Ministro agli affari regionali Boccia, di aver preso la decisione senza essere consultato.

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Ministro Boccia mostra la pettorina della Guardia Civica

Scuola e università

In più c’è anche la rabbia degli studenti. La ministra dell’istruzione Azzolina, a meno di un mese dalla maturità, non è ancora in grado di dare indicazioni chiare sul suo svolgimento, e non c’è ancora nessuna ordinanza. Stessa situazione per gli esami di terza media. Gli “imbuti” (così li chiama la ministra), potranno tornare tra i banchi di scuola, a settembre, ma solo elementari e medie. Intanto, però, è stato raggiunto un accordo tra le forze politiche per le nuove assunzioni dei docenti.  Per quanto riguarda l’università, altro ministro ma stessa musica. Sono giunte scarse informazioni sullo svolgimento della sessione estiva.

La risposta del Governo

Il decreto per il sostegno dell’economia, chiamato decreto marzo, poi aprile, poi maggio, ora si chiama Decreto Rilancio, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 20 maggio. Il decreto, nella bozza, comprendeva all’art. 16 la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021, ciò è stato eliminato nel testo definitivo.    

Un’ulteriore polemica, è stata mossa contro la Ministra per le politiche agricole, Bellanova, in lacrime per la regolarizzazione degli immigrati. Molti hanno sottolineato un fattore: nessuno del Governo ha mai fatto una simile scenata per gli imprenditori che non riapriranno o per i suicidi a causa della crisi. Nessuno dal Governo ha espresso neanche una parola di solidarietà per Paolo Polli, da giorni in sciopero della fame.

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Bellanova in lacrime

Ma non è tutto: numerosi servizi di diversi programmi televisivi hanno mostrato come nessun immigrato sarebbe disposto a lavorare nei campi, oltre a questo, la percentuale degli italiani iscritti all’INPS nel settore agricoltura, è arrivata al 91%.

Stanziato anche il bonus monopattino.

Il Commissario Straordinario ci mette il suo

E poi c’è il Commissario Straordinario Arcuri. In carica dal 18 marzo per trovare le mascherine, dopo l’ordinanza per fissarne il prezzo a 0,50 centesimi più IVA. Queste sono, prevedibilmente, sparite dal mercato per il prezzo di vendita eccessivamente inferiore a quello con cui negozi e farmacie si rifornivano. Scoppia un’altro scontro, il Commissario, infatti, ha scaricato la responsabilità sulle farmacie e sulle Regioni; le prime perché dovrebbero procurarsele da sole, le altre perché le nascondono. La conseguenza è stata la richiesta di dimissioni per incapacità.

Pochi, invece, i fondi stanziati dal commissario per la sicurezza nelle imprese, che sono finiti in meno di due secondi.

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Commissario Arcuri

C’è chi pensa alla (propria) fase 3

E poi, c’è la questione del Ministro della Giustizia Bonafede. Nelle ultime settimane si è accesa un’altra polemica riguardo alla mancata nomina del giudice anti mafia Di Matteo a capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e per le numerose scarcerazioni.

Il Centro – Destra e la senatrice Bonino hanno depositato due mozioni di sfiducia al Senato. La prima per le troppe scarcerazioni e il caos sulla vicenda Di Matteo, la seconda per le poche scarcerazioni.

A salvare il Ministro, è stato Matteo Renzi con Italia Viva, secondo alcune indiscrezioni perché otterrebbe in cambio l’elezione di Maria Elena Boschi a vicepresidente della Camera, la nomina di Ettore Rosato a capo di una task force per il rilancio e l’elezione di Luigi Marattin a presidente della Commissione Bilancio della Camera.

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